martedì 26 maggio 2015

Il corpo del Drago


Uno dei quattro animali patronimici del Baguazhang è il Drago.

Il Drago ha un suo movimento tipico: ondulato, solido, coordinato e veloce, simile ad un enorme serpente artigliato che sa volare e nuotare, che può diventare piccolissimo o enorme secondo bisogno. Per questo motivo la sua figura è diventata l'ispirazione di molte arti marziali, e il tipo di movimento della schiena lo deve rappresentare. Tenendo conto che il Baguazhang è uno "stile" del Drago a detta dei maggiori esperti, si capisce bene perchè il rapporto tra questi due è molto stretto. Lo stesso Wang Xiangzhai, creatore dell'Yiquan, definì Cheng Tinghua come "un possente drago che nuota", per spiegare il grado di maestria che questi aveva raggiunto.

Non ho mai visto un drago dal vivo, e quindi mi è difficile fare paragoni rispetto ad animali veri, ma sappiamo che il Drago è un animale quanto mai vero per le popolazioni orientali, e anche noi in Occidente abbiamo una certa passione per il medioevo pieno di draghi e principesse, quindi lo prendo per buono.

In che cosa deve ispirare il Drago ogni praticante di Baguazhang? Nell'uso specifico della schiena, che se ben legata e coordinata con le gambe e le braccia, forma un unico corpo e dona una alta qualità di movimento (Shen Fa = tecnica di corpo). La potenza verticale espressa dalle gambe grazie alla gravità, si trasmette alle teste dei femori per trasformarsi in potenza verticale-orizzontale lungo la schiena. L'obiettivo è che la forza delle gambe, amplificata progressivamente dalla schiena, arrivi alle braccia via gli snodi delle spalle, e si manifesti attraverso tutto il corpo come un'onda di forza fisica, disponibile in qualsiasi punto. Questa potenza che diventa forza può avere una qualità di vibrazione bassa (spinta) o alta (percussione), ma si tratta comunque di un'onda balistica che solo un corpo connesso può gestire.

Dei tre segmenti da gestire, le gambe (Terra) e le braccia (Cielo) sono relativamente "semplici" da educare (si parla di qualche anno), perchè gli snodi hanno direzioni limitate. La schiena (Uomo) invece è piuttosto complicata, perchè gli snodi sono cardanici (bacino-vertebre-spalle) di tipo diverso tra di loro e occorre mettere tutto in linea nel modo corretto, cioè che non ci sia perdita di forza, che il trasferimento di forza avvenga nel tempo giusto, che non ci siano muscoli tesi a bloccare il trasferimento di forza e che la mente, corpo e spirito siano insieme in questo processo. Se lo "spirito" è corretto, aumenta ed amplifica l'effetto dell'onda con l'intenzione. Altrimenti lo spirito potrebbe bloccare l'onda e nel caso peggiore portare l'onda a funzionare contro il corpo (vedi ad esempio il colpo di frusta autoinferto).

Per spiegare l'atteggiamento della mente-spirito, si usano le 6 Armonie, per spiegare l'atteggiamento del corpo si parla delle 9 Perle. Per adesso basti questo, in futuro parleremo anche di questo. Guardate la schiena di un buon boxeur o di un grande ballerino quando si muove. Quella è una schiena di Drago. Per noi marzialisti, basti una immagine: quando una parte del corpo si muove, tutto si muove. Nulla è fermo, tutto si muove. Quanto più tutto si muove in modo economico, ergonomico ed efficace per lo scopo, ma nel rispetto delle leggi della fisica e del rispetto del corpo, tanto più il nostro corpo si muoverà in maniera "interna".

Risultato finale: da fuori il movimento risulterà assolutamente semplice e non impressionante. Ma dietro la semplicità di un movimento pulito, equilibrato, rilassato e condiviso da tutto il corpo, c'è la possibilità di gestire la massima velocità e il massimo impatto della forza, cioè esprimere la potenza senza perdere forza, quasi al cento per centro. Minimo sforzo, massimo risultato. Ma ciò che è semplice non è anche facile.





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