venerdì 24 novembre 2017

4 animali del Bgz: braccia di aquila



In questo blog ho già scritto di altri due dei quattro animali patronimici del Baguazhang, rispettivamente della Tigre e del Drago. Per chi volesse basta cercare nel blog sotto la voce "animali".

I Quattro Animali non sono solo teoria o immagini, ma esercizi specifici per sviluppare la muscolatura e la struttura tendinea di tutto il corpo, analogamente come gli esercizi dell'Yijinjing e del Neigong in genere. Li abbiamo rivisti di recente a Modena nel corso del terzo anno, e credo che siano rimasti ben impressi nella memoria.



La Tigre ha una grande potenza nelle gambe, che va sviluppata accuratamente se si vuole conoscere la potenza delle arti marziali nel loro aspetto dello sviluppo della potenza.



Il Drago ha la capacità di muovere la schiena e il torso in generale in un modo straordinario, rinforzando anche la micromuscolatura intercostale e intervertebrale, e dà una scioltezza notevole al tronco.



L'Aquila è il terzo animale, che protegge e stimola l'uso delle braccia, delle spalle, dei gomiti e delle mani. Le metafore riferite agli uccelli prende sempre in considerazione le due armi a disposizione: le ali e gli artigli. Le ali hanno una funzione di protezione e di confusione nella fase di avvicinamento, mentre gli artigli entrano in gioco nel momento del contatto. In entrambi i casi braccia e mani forti garantiscono un controllo dello spazio prossemico intorno a noi e una limitazione dei danni dovuti ad un attacco avversario improvviso.

Il Baguazhang si dice che abbia preso molto dall'Ying Zhao, dall'artiglio dell'aquila, specie per quanto riguarda l'uso delle mani, delle dita e delle braccia. Di sicuro gli Otto Palmi sono una struttura di base molto solida e collaudata, che ritroviamo anche nel Krav Maga e nell'Yiquan con qualche variante, e ci portano a considerare la parte superiore del corpo in modo diverso. Rispetto alla boxe, che comunque ci insegna moltissimo sull'uso dei pugni, un'uso intelligente dei palmi e delle braccia, usando la metafora dell'aquila e del falco, possono aiutare molto.

L'aquila è anche un'intenzione mentale precisa: affilata, potente, veloce, determinata, come un'aquila che ghermisce la preda senza lasciare scampo. Un atteggiamento flessibile e potente porta in genere al risultato desiderato. Un'ultima considerazione riguarda l'uso di forza integrale, che non è sempre necessaria: la cosa importante è che le braccia svolgano anche un'attività di jabbing, di controllo del terreno e della distanza, per preparare il colpo del ko.

Invito tutti a ricercare il significato dell'uso delle braccia dell'aquila ogni volta che si muovono in cerchio. L'attitudine in questo caso è davvero quasi tutto, perchè l'intenzione deve brillare in fondo alle mani, e le unghie sono le terminazioni dei tendini. Come diceva Wang Xiangzhai, gli animali sanno usare molto bene le loro zampe o artigli, solo l'uomo non se lo ricorda più così bene. Occorre tornare allo stadio animale, non solo per l'intenzione ma anche per il corpo. Allora qualsiasi movimento diventa pieno e intenzionale, non casuale, ed è ciò che stiamo cercando: naturalezza e spontaneità, come solo gli animali sanno fare così bene.




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